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5 aprile 2010



Ciao!!!! Bella e insolita giornata di Pasqua. Lo so, potevo starmene sul divano a leggere, il tempo bigio, piovoso, freddo... Solo qualche macchia giallo oro dei narcisi diceva che siamo in primavera.

Ma mi sarei intristita, così sono andata a Torino. Temevo fosse deserta, invece c'erano torinesi e turisti; forse più turisti. Sentivo parlare francese e spagnolo, ma anche un bel romanesco o toscano.

Cose da vedere ce n'erano, soprattutto per me, curiosa di ogni bancarella!!!! Libri usati, piccolo artigianato, prodotti dell'orto e di piccoli caseifici...e in Piazza Vittorio l'antiquariato.

C'erano tavoli e credenze, servizi di piatti inglesi e bottiglie in vetro da rosolio... Pensavo che magari quei mobili avevano visto chissà quanti pranzi di Pasqua, quanti visi un pò arrossati dal cibo e dal vino....

Ed è in Piazza Vittorio che mi sono concessa una pausa in un bar vecchissimo, con tavolini dallle consunte gambe di legno e il piano in marmo; poltroncine rivestite di pelle rosso scuro, con i chiodini in ottone e un pò sghembe. Ci stavo seduta un pò rigida, temendo che si dividesse in quattro sotto al mio peso.

Era una pausa merenda, e merenda sia. Un bel caffè e una fetta di tarte tatin.

Me l'hanno servita con panna, una spolverata di cannella e decorazione di fettine di mela. L'aspetto era invitante ed il sapore....da favola. Credo che con le mele ci fossero dei chiodi di garofano, il caramello era abbondante e si attaccava voluttuosamente ai denti e al palato, quasi a voler far durare più a lungo quei momenti di vero godimento.

Vista la temperatura bassa e la pioggerellina noiosa e implacabile, i bar erano affollati.

In un bar di Piazza Castello ho visto un vero quadretto. Una coppia di circa sessantenni seduti ad un tavolino tondo. Lei aveva una sorta di coppoletta di velluto nero messa un pò di traverso, sbarazzina. Lui era stempiato, ma i capelli rimanenti erano grigi e bianchi, accuratamente pettinati all'indietro, e terminavano con ricciolini sul colletto della giacca a quadretti. Poi camicia bianca e papillon. Avevano davanti due tazze di cioccolata ed una alzatina di pasticcini. Era una scena così perfetta e singolare, che ho rallentato il passo per non perdermi un solo particolare!

Ho camminato ore, così, oziosamente, per godermi una giornata che esternamente era fredda, ma che mi scaldava il cuore.

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