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Domenica 10 10 10



Visto che data? Da scrivere così, con tutti i numeri.

Sono le 18 passate e si avvicina il crepuscolo, ora per me pericolosa. Tutte le cose più tristi mi assalgono, una malinconia mi avvolge densa e nota. Oramai la conosco e so che arriva; come gli attacchi di panico. Ormai ne sento l'odore e li aspetto, quando mi capitano. So che mi fanno stare male, ma poi passano e la vita ritorna normale.

La domenica è quasi trascorsa, tranquilla, solitaria. Solo al mattino caffè con amica al bar, a goderci quel minimo sole che c'era, a parlare parlare. Le avevo anche portato un bel bouquet. Martedì scorso era stato il suo compleanno: rose bianche un pò verdine, violacciocche bianche, una ortensia verde, un lilium rosa , quella neve bianca di cui non conosco il nome botanico, delle foglie di aralia a supporto, il tutto avvolto in una juta rosa carico, come i petali del lilium. A dirlo non pare, ma era carino. E poi a noi fanciulle in fiore, un fiore è sempre gradito!

Molto meno romanticamente sono passata dal produttore di formaggi: un pezzo di toma misto pecora mucca, una robiola stagionata di pura capra e il latte sfuso. Una parte del quale è già in frigo sotto forma di budino. Gnam gnam.

Oggi pomeriggio ho vissuto con flemma e tranquillità. Ero sola a casa e un briciolino di solitudine mi ha assalita, ma l'ho cacciata, perbacco!

Stasera niente rosso tramonto all'orizzonte; solo un cielo lattescente e bigio, una copertina di nubi grigiastre. Giornata insignificante terminata in un modo ancora più anonimo.

Aiuto, mi prende lo spleen! Vado a cuocere un bel broccolo per la cena: la figliola tra poco arriva e saremo in 2 attorno al tavolo. La famiglia al completo.

Menù: ravioli verdi con ripieno coste/ricotta al burro e salvia, broccoli saltati in padella e budino. Va bene così.

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