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SABATO 23 OTTOBRE 2010
Ieri ho fatto una crostata.
Quando mi prende questa voglia, la devo esaudire. Ma non tanto il desiderio di mangiarla, quanto quello di prepararala; di impastare la pasta frolla, di stendere la marmellata, di
rifinirla con fiori e cuori tagliati nella pasta con gli stampini dei biscotti, oppure di fare la classica grata. Ieri è venuta molto buona, con la marmellata di fichi che avevo fatto l'estate appena trascorsa.

Gran cosa il cibo. Dotato di un grande potere consolatorio. E poi la soddisfazione di cucinare quel certo piatto, la ricerca di un certo ingrediente sano e antico.

Anche oggi, combinazione, il cibo è stato protagonista.

Mia figlia ha suggerito di fare la polenta per pranzo, fuori era freddo e pareva proprio la giornata giusta. E polenta sia. Ma non istantanea: abbiamo girato a turno per 40 minuti buoni. E poi, giallissima e fumante, l'abbiamo accompagnata a gorgonzola, burro, e anche latte. Mi pareva di tornare bambina, quando mia nonna cuoceva la polenta su una stufa a legna, e le venivano le guance rosse per il gran caldo e la fatica. Ma non l'ho mai vista sudata. La sua pelle era sempre vellutata ed asciutta. Nonna Cate!

Dopo pranzo giretto in una città qui vicina. Gironzolavamo senza costrutto, solo per trascorrere il pomeriggio. Ma c'erano diverse drogherie, sopravvissute ai grandi centri commerciali, e lì abbiamo preso dei funghi secchi. Un bel sacchetto, l'inverno è lungo.... Con le tagliatelle è sempre un gran bel mangiare...

E poi c'erano vari banchetti di diverse regioni italiane: lo speck tirolese, olive ed olio liguri, pecorino sardo, mozzarelle e caciotte campane, taralli pugliesi....

Abbiamo preso i taralli, cotti nel forno a legna, una bontà.

E poi iniziavamo ad avere freddo, dovevamo rifocillarci. Bene, sosta in un bar che io adoro. L'arredamento è singolare. I mobili sono simili a grossi comò verniciati in oro scuro, quasi bronzo. Alle pareti grandi e vecchi specchi, un pò macchiati dal tempo. Le sedie hanno il sedile imbottito, rivestito di tessuto, ornato di nappine e frange, ma tutte in tessuti diversi. Non ci sono 2 sedie uguali.

E lì pausa cioccolata. Calda, densa. avvolgente....Man mano che le papille se ne impossessano, il cervello riceve segnali benevoli, il mondo è meno brutto, la fronte si distende e il sorriso è più facile. Era una classica cioccolata calda, molto buona. Quando me la preparo a casa, per il massimo della goduria, aggiungo un pizzico di peperoncino... E lì capisco i Maya, la bevanda degli Dei, le visioni...

Amo il cibo, la cosa fatta bene. Non è necessario che sia sofisticato o complesso. Basta una bella pasta e fagioli, una vellutata di zucca con un centro di formaggio cremoso... Cibi cercati e cucinati con amore.

3 commenti:

  1. Caspita, bellissima questa crostata! Marmellata di fichi, proprio una bella idea, sicuro che te la copio!
    Buona domenica!

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  2. Impossibile non darti ragione!
    Buona domenica, cara Viola...

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  3. La marmellata di fichi...buonissima!!! Sulla crostata poi...sublime!
    Buona giornata
    Cinzia

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